Il piano di studi è articolato sulla base di una dinamica integrazione tra momenti e temi di approfondimento propri della cultura architettonica e archeologica, al fine di riattivare un virtuoso dialogo interdisciplinare, calandosi su problematiche ed esperienze concrete nonché confrontandosi con la più aggiornata operatività in ambito nazionale ed internazionale.
L’attività formativa è pari ad un impegno complessivo di 1500 ore, di cui 900 ore dedicate all’attività di didattica frontale e laboratoriale e 125 ore destinate alla prova finale.
Un cospicuo monte ore è impiegato per:
- seminari e conferenze;
- esercitazioni guidate e attività sul campo (rilievi strumentali, cantieri-scuola, ecc.), attività di approfondimento e workshop;
- stages presso enti pubblici (Soprintendenze, Parchi archeologici, Uffici comunali e regionali con attività coerenti con gli obiettivi del Master, ecc.), studi professionali, imprese, aziende specializzate.
La didattica del Master è strutturata secondo fasi in costante interrelazione, corrispondenti a:
1_apprendimento dei fondamenti metodologico-conoscitivi propri dell’Archeologia (classica e medioevale), dello scavo archeologico e dell’interpretazione stratigrafica del costruito antico, della Storia dell’architettura, delle tecniche avanzate per il rilevamento dei manufatti archeologici e delle modalità interpretative, anche con riferimento alla diagnostica strumentale, di fattori costruttivi e fenomeni degradativi di parti strutturali e finiture architettoniche. Tali aspetti sono affrontati con lezioni frontali e attraverso attività applicativa (cantiere-scuola).
2_attività sperimentale e applicativa sul campo specificamente rivolta ad acquisire competenze riguardanti: a) le tecniche avanzate di rilevamento e di simulazione, anche attraverso realtà aumentata, delle soluzioni progettuali; b) le metodiche innovative per la conoscenza e caratterizzazione di parti non visibili attraverso prospezioni geofisiche.
3_attività sperimentale e laboratoriale caratterizzata dalla trasversalità dei contenuti e finalizzata ad acquisire gli strumenti per la progettazione dell’intervento architettonico-restaurativo in contesti archeologici, con riferimento agli aspetti connessi alle metodiche di conservazione e protezione del patrimonio costruito, di consolidamento delle parti architettoniche e di conservazione delle finiture, di miglioramento delle modalità di fruizione e di accessibilità anche attraverso l’inserimento ‘adattivo’ di nuovi manufatti con l’allestimento di sistemi espositivi, per la comunicazione ampliata e la protezione dell’utenza.
4_approfondimento, anche con attività applicativa, delle problematiche impiantistiche, con specifica attenzione a quelle illuminotecniche e di efficientamento energetico, alle questioni connesse al miglioramento strutturale e alla prevenzione dal rischio sismico per il patrimonio archeologico.
Entro tale successione di attività formative si inseriscono conferenze tenute da esperti italiani e stranieri esterni al corpo docente e dedicate a tematiche specifiche riguardanti aspetti propri della storia dello scavo e del restauro archeologico, rilevanti esperienze attuate di intervento e molteplici frontiere conoscitive e procedurali contemporanee connesse, ad esempio, alla paleobotanica e all’archeosismologia, all’evoluzione delle procedure e degli strumenti normativi e di tutela e all’economia per i beni culturali.
L’attività seminariale e di workshop, da svolgersi attraverso il coinvolgimento di esperti esterni al corpo docente, focalizza l’attenzione su temi di attualità, anche connessi a: climate change e fattori di rischio per il patrimonio archeologico; turismo culturale, impatto antropico e conservazione dell’architettura storica; intervento sui siti archeologici e interrelazioni con la progettazione urbanistica; sistemi informativi per la gestione dei dati del cantiere di scavo e del programma restaurativo (GIS, SICAR, ecc.).
I contributi didattici sono forniti da docenti interni e da esperti esterni, anche provenienti dal MiBAC, da istituzioni culturali e dal mondo imprenditoriale e delle professioni, altamente qualificati in ambito nazionale e internazionale.
La frequenza agli stages è espletata prima della prova finale.
Le tematiche di quest’ultima sono presentate all’avvio del corso e sviluppate, anche attraverso esercitazioni in itinere e attività di approfondimento, progressivamente e trasversalmente rispetto ai singoli insegnamenti, con riferimento a proposte concrete riferite a contesti archeologici.